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Panorama.

 

 

 

Castell'Azzara

 

Mappa comune di Castell'Azzara.

 

Il complesso montuoso di Castell'Azzara si affaccia ad est sulla grande vallata del Paglia; è il gruppo montuoso più importante che si incontra a sud dell'Amiata e prima dell'altopiano tufaceo di Sorano, Sovana e Pitigliano dal quale ben si distingue per l'asprezza delle forme e l'altezza delle montagne.
Le Cime che lo compongono, trascurando le punte minori, sono:
il Monte Civitella (1107 metri s.l.m.) che prende il nome dall'essere la cima montuosa più vicina al centro abitato, civitas, civitula, piccola città;
il Monte Penna (1086 metri s.l.m.) così chiamato probabilmente per l'effetto ottico che lo fa apparire come il più alto essendo distaccato dalle altre vette;
il Monte Nebbiaio ( 1084 metri s.l.m.) essendo esposto a Sud- Sudovest, in certe giornate è il primo a coprirsi di nebbia e l'ultimo a diradarsene.
L'ambiente naturale è da sempre la ricchezza principale del territorio, oggi riconosciuto dall'istituzione della Riserva del Monte Penna, un'area protetta da leggi regionali e comunitarie che occupa buona parte della superficie del Comune.

 

Miniere oggi:

La miniera è stata l'unica alternativa ad un'economia dipendente dall'agricoltura, resa più avara e faticosa dall'altitudine, più adatta all'allevamento. L'avvento di nuove tecnologie e l'utilizzo di materiali alternativi al mercurio, considerato sostanza inquinante, determinarono la chiusura definitiva, nonché inevitabilmente contestata, delle miniere che avvenne intorno agli anni '70.
Di quest'epoca permane l'impressione di esperienze industriali di alto livello vissute in anticipo, di cui rimangono solo resti di macchinari, gallerie, ruderi di veri e propri villaggi. Il Siele, il Morone, il Cornacchino e le Solfarate, i quattro villaggi minerari e ad alto livello per le tecnologie utilizzate, rendono l'intera area comunale particolarmente interessante dal punto di vista dell'archeologia industriale.

 

Via Francigena

l complesso sistema viario, economico e culturale che fin dall'antichità collegava Roma con i paesi d'oltralpe in epoca carolingia acquisì la denominazione di Via Francigena o Romea a seconda della direzione di percorrenza: da o verso Roma.

 

 

Da visitare:

 

  • VILLA SFORZESCA: Lo sfarzo originario della cinquecentesca Villa Sforzesca "non aveva niente da invidiare nella struttura ai palazzi di campagna della nobiltà romana a cui lo stile la riconduc". Deve il suo nome alla Famiglia fondatrice gli Sforza di Santa Fiora.
  • SELVENA: Il nome Selvena sembra derivare dal diminutivo di selva, vale a dire piccolo bosco in contrasto con altre zone circostanti ricche di macchie rigogliose.Una pergamena dell'833 nomina già " Silbinia " e la sua rocca come uno dei più temibili bastioni del circondario. La struttura colossale del castello, ancora oggi evidente, testimonia l'intento dei costruttori di creare una roccaforte capace di offrire non solo un riparo sicuro, ma soprattutto di resistere a lungo in caso di assedio

 

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Cenni di storia

 

Correva l'anno 1212 quando     "Ildebrandino, Bonifacio e Guglielmo Aldobrandeschi", durante una visita ai loro possedimenti, giunsero alle pendici del Monte Penna. La bellezza di queste terre, ma soprattutto la posizione invidiabile come luogo strategico per la difesa del territorio, convinse i tre fratelli a costruirvi un castello turrito e forte che avrebbe dovuto celebrare la potenza della Famiglia ed inibire le pericolose mire espansionistiche della vicina Orvieto. Dopo essersi disputati ai dadi l'edificazione del fortilizio, i tre fratelli decisero insieme il nome della nuova fortezza: Castell'Azzara.Possesso dei Conti Aldobrandeschi, al momento della divisione della famiglia nei due rami di Sovana e Santa Fiora (1274-76), fu inclusa nella Contea Santafiorese.Per tutto il 1300 fu contesa tra potenti famiglie orvietane, Filippeschi e Monaldeschi, i senesi, gli Orsini e i Baschi. Nel 1430 alla morte dell'ultimo esponente della casata, il Conte Guido, la Contea di Santa Fiora passò per via matrimoniale alla Famiglia Sforza. Nel 1600 fu ceduta ai Medici per confluire poi nel Gran Ducato di Toscana. Gli avvenimenti successivi si fanno via via più anonimi, fino alla rinascita economica generata dalle miniere che porteranno il Comune di Castell'Azzara all'autonomia da Santa Fiora dal 1915.

 

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